Dove l’anima è libera

È riflettendo su se stessi, guidando tra filari di ulivi e muretti a secco che arrivi all’Agrimat. Alla fine di uno sterrato si apre un cancello automatico ed ha inizio un’esperienza diversa da tutto. È questo il ricordo della prima volta che sono arrivata qui.

 

La bellezza creata da Antonietta e Cosimo non ha eguali e riflette indubbiamente una bellezza interiore. Riflette la semplicità degli intenti, l’esigenza di ritrovare se stessi in una quotidianità fatta di natura e di naturalezza. Una vita al netto dell’essenziale.

 

Vedo loro due come ultimo baluardo di questa fortezza di valori che dovremmo tenerci cari. All’Agrimat è facile adattarsi alle regole di vita di una piccola comunità, alla quiete, alla vita nella natura, facilissimo diventare dipendenti dal cibo cucinato da Antonietta o dalle attenzioni e dalla gentilezza che Cosimo sa dare agli ospiti.

 

Quel che è difficile è andarsene e infatti quest’anno non l’ho fatto. Ho prolungato il mio soggiorno anche quando gli amici sono andati via e sono stata benissimo. Camillo, il cane di casa, quando ha capito che soggiornavo da sola nella mia casetta tra gli ulivi, la sera veniva a darmi la buonanotte, si godeva le mie coccole e poi raggiungeva lentamente il suo adorato Cosimo.

 

È difficile definire cosa accade in questo posto magico, così lo definiamo io ed Emy, l’amica del  cuore che per prima mi ha portato qui. Amo definirlo il luogo dove l’anima è libera di esperimersi prendendo coraggio dalla forza di chi quel posto l’ha voluto, creato e lo fa crescere ogni giorno con amore.

 

Laura Di Chiappari